venerdì 1 marzo 2013

Mons. Cantafora: "Un'accoglienza senza accompagnamento non è accoglienza"


La Chiesa è stata sempre presente laddove ci fosse un uomo o una donna nel bisogno. E la sua presenza ha preceduto e ha sostenuto l’azione di tante altre realtà. Siamo a conoscenza di quanto accadrà agli immigrati provenienti dal Nord Africa e rientranti nel programma ENA del Governo”. 
E’ quanto afferma mons. Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia Terme in merito alla chiusura dell’emergenza umanitaria del 2011 che aveva portato in Italia, in fuga dalla Libia e dal Nord Africa, oltre 60mila persone. A Lamezia Terme circa 400 immigrati da domani si ritrovano senza alloggio, sottolinea il presule parlando ad un seminario promosso dalla Caritas e dall’Ufficio di Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Calabra. 
Non entriamo nel merito del provvedimento – spiega il presule - ma sembra doveroso un pronunciamento onesto sulla questione. Un’accoglienza senza accompagnamento, non è vera accoglienza. 
Quando si accoglie serve non solo offrire risposte adeguate per il presente, ma rendere capaci gli altri di aprire e progettare il proprio futuro. Un immigrato deve avere la possibilità o di entrare nel territorio, attraverso una mediazione e un varco culturali oppure di vedere aperta la possibilità di inserirsi nelle reti dei propri connazionali. Molti di questi immigrati – conclude - non avevano come destinazione Lamezia Terme, eppure sono rimasti qui”.

Articolo preso da qui.

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